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Hai l'alveolite dentale? Ecco come riconoscere i sintomi e curare l'infiammazione

Tempo di lettura 4 min.

Cos’è l’alveolite

L’alveolite dentale post-estrattiva è un’infiammazione che colpisce l’alveolo, ovvero la cavità ossea che circonda e sostiene la radice del dente. Questa complicazione è tra le più comuni dopo un’estrazione dentale, soprattutto in caso di interventi chirurgici complessi.

L’alveolite si sviluppa quando il coagulo di sangue, che normalmente si forma nell’alveolo per proteggere la ferita e favorire la guarigione, si dissolve o viene rimosso troppo presto. Questo coagulo svolge un ruolo cruciale nella protezione dell’osso e delle strutture sottostanti dall’esposizione a batteri e altri agenti esterni. Se il coagulo manca, l’osso rimane scoperto, rendendo l’area vulnerabile a infezioni. La mancanza del coagulo rallenta inoltre la guarigione e potrebbe rendere la condizione particolarmente fastidiosa e dolorosa.

Quali sono i sintomi dell’alveolite dentale

Le manifestazioni tipiche dell’alveolite dentale sono:

  • dolore intenso;
  • alitosi
  • gonfiore dei linfonodi.

A questi sintomi evidenti, se ne associano altri correlati, come ad esempio l’alterazione del gusto e il gonfiore o l’arrossamento delle gengive.
I sintomi compaiono in media a 3-5 giorni di distanza dall’intervento di estrazione e, nelle forme più acute, possono causare anche febbre.

Per confermare la diagnosi di alveolite è necessario rivolgersi a un dentista che, dopo aver ispezionato il cavo orale, può procedere con una radiografia endorale o eventualmente con una ortopantomografia. Nei casi tipici, l’alveolo dentario si presenta vuoto, presenta un colorito grigiastro ed è maleodorante. La palpazione della gengiva circostante evoca tipicamente un dolore intenso.

Quali sono le cause dell’alveolite

Non esistono cause specifiche che generano l’alveolite dentale, ma sono stati individuati alcuni fattori di rischio che possono favorirne l’insorgenza.

Tra questi:

  • terapie farmacologiche in corso, specie se prolungate;
  • estrazioni particolarmente indaginose;
  • tabagismo;
  • utilizzo di corticosteroidi o altri farmaci che abbassano il sistema immunitario;
  • elevati livelli ematici di estrogeni (che rallentano la guarigione delle ferite);
  • degradazione precoce del coagulo all’interno dell’alveolo;
  • infezioni dentali preesistenti (carie profonde, pulpiti, granulomi, parodontopatie);
  • sciacqui troppo energici e abbondanti dopo l’estrazione;
  • scarsa o inadeguata igiene orale.

Quanto dura l’alveolite dentale

I tempi di guarigione dall’alveolite variano in media da 1 a 3 settimane. L’alveolite post-estrattiva tende a regredire da sola, ma i tempi di guarigione possono aumentare o diminuire in relazione alla condotta del paziente. Le strategie per ridurre i sintomi di questa condizione variano da caso a caso e generalmente prevedono l’utilizzo quotidiano di collutori o gel disinfettanti da applicare localmente. Il dentista potrà inoltre decidere di prescrivere antinfiammatori ed antibiotici.

Come prevenire l’alveolite

Per prevenire l’alveolite dentale è utile seguire alcune norme comportamentali che permettono di ridurre il rischio di complicazioni.
Prima dell’estrazione, è consigliato sottoporsi a una pulizia dentale professionale ed effettuare risciacqui del cavo orale con collutori a base di clorexidina.

Dopo l’estrazione di un dente, si consiglia di:

  • evitare di fumare per almeno 48 ore;
  • non effettuare sciacqui energici nelle prime 24 ore;
  • evitare di consumare bevande troppo calde o troppo fredde;
  • evitare di stimolare con la lingua l’area interessata dall’intervento;
  • non consumare cibi eccessivamente duri;
  • prediligere spazzolini con setole morbide;
  • evitare di masticare nella zona in cui è stato rimosso il dente;
  • sciacquare la bocca con collutori e soluzioni disinfettanti.

Come si cura l’alveolite

L’alveolite dentale tende a manifestarsi alcuni giorni dopo l’estrazione del dente, con un dolore che generalmente si intensifica progressivamente, irradiandosi anche nelle aree circostanti. Questo disturbo può provocare un notevole disagio e richiede un intervento tempestivo.
È fondamentale rivolgersi al proprio dentista per una corretta diagnosi e per escludere la presenza di ulteriori complicazioni.
In caso di dolore intenso, possono essere adottate terapie specifiche per alleviare la sintomatologia. I trattamenti più comuni includono risciacqui con collutori disinfettanti e l’applicazione di garze sterili medicate. In alcuni casi, si ricorre a terapie farmacologiche con antinfiammatori o antibiotici per combattere l’infiammazione batterica.
Nei casi più gravi, il processo di guarigione può essere accelerato attraverso il lavaggio dell’alveolo o il curettage alveolare, una procedura che prevede il raschiamento della cavità alveolare.