Blog

Cisti dentale: definizione, diagnosi e soluzioni terapeutiche

Tempo di lettura 4 min.

Cos’è una cisti dentale?

Nota anche come cisti odontogena e molto simile al granuloma, di cui spesso costituisce l’evoluzione, la cisti dentale si presenta come una sorta di pallina contenente fluido sieroso, mucoso o gassoso che compare tipicamente all’interno del tessuto gengivale o vicino alla radice di un dente.
Di solito si sviluppa a causa di un’infezione o di un trauma dentale e può crescere lentamente nel tempo. Anche se spesso non causa sintomi immediati ed evidenti, una cisti dentale può periodicamente provocare dolore e gonfiore e, con il passare del tempo, se non trattata, può danneggiare i denti e le strutture circostanti. A volte passano inosservate fino a quando non provocano disturbi evidenti, o vengono individuate casualmente attraverso radiografie eseguite durante visite odontoiatriche di controllo

Classificazioni delle cisti dentali

A seconda delle caratteristiche della lesione, le cisti dentali vengono classificate in tre diverse tipologie.

  1. Cisti radicolari
    Derivano dal granuloma e sono localizzate all’apice di un dente con polpa necrotica e canale radicolare infetto. Solitamente sono associate a denti devitalizzati o a pulpite. Si tratta della forma di cisti dentale più diffusa.
  2. Cisti follicolari
    Si generano intorno alla corona, prima che il dente completi la sua eruzione dalla gengiva (frequentemente denti del giudizio o canini che restano in seguito inclusi nell’osso). Si tratta quindi di una patologia consequenziale a un difetto della formazione di un dente.
  3. Cisti parodontali (dette anche laterali)
    Si sviluppano in posizione laterale rispetto alla radice del dente, tipicamente sui premolari della mandibola, coinvolgendo sia il legamento sia l’osso circostante. Originano nei tessuti di supporto del dente, in seguito a malattie parodontali.

Quali sono i sintomi delle cisti dentali

Come già osservato, le cisti dentali sono spesso asintomatiche, a meno che non diventino di dimensioni talmente grandi da arrivare a compromettere la stabilità dei denti da cui originano, oppure da intaccare i tessuti molli.

In genere la diagnosi della cisti dentale giunge come frutto di contingenze, ovvero se ci si sottopone a un controllo radiologico, una ortopanoramica o una TAC 3D.

Con il passare del tempo, la cisti può crescere di dimensioni e far emergere problemi come dolore, gonfiore gengivale, tumefazione dell’osso mandibolare o mascellare, rigonfiamento del labbro, mobilità dentale e alitosi.

Quali sono le cause di una cisti dentale

A causare una cisti dentale è solitamente un’infezione del dente. Si tratta spesso di una complicanza che riflette problemi più estesi di salute dentale, come necrosi pulpare, pulpiti o carie profonde.
Altri fattori che possono provocare le cisti dentali sono un’infezione, una devitalizzazione o un’estrazione dentaria.
In alcuni casi, inoltre, una cisti può formarsi a seguito dell’inclusione di un dente. Quando un dente incluso non erompe completamente nella cavità orale, infatti, può causare l’accumulo di liquido attorno al sacco dentale.

Cisti dentale: cura e trattamenti

Il trattamento di una cisti dentale deve essere valutato da uno specialista e varia a seconda dello stadio evolutivo e delle dimensioni della cisti.

  • Se le cisti sono di dimensioni piccole, possono essere trattate con l’endodonzia, un approccio che prevede la terapia canalare, rimuovendo l’infezione che alimenta la cisti. L’eventuale buona riuscita del trattamento viene verificato a distanza di alcuni mesi tramite un esame radiologico.
  • Se, invece, questa procedura non va a buon fine oppure ci si trova di fronte a cisti dentali di dimensioni maggiori, dopo l’endodonzia si interviene con un intervento chirurgico eseguito in anestesia locale che prevede la rimozione chirurgica della cisti.
  • Nei casi più complessi, invece, si può procedere con l’estrazione del dente: questa operazione consente di raggiungere la cisti, per poterla rimuovere insieme alla capsula che la contiene. Anche in questo caso il buon esito va verificato a distanza di 3-4 mesi.

Quando si sospetta una proliferazione anomala di tessuto, si procede con una biopsia, inviando un campione della cisti per l’analisi istologica al fine di confermare la natura della lesione.

In ogni caso è necessario seguire pedissequamente le indicazioni ricevute dallo specialista che ha eseguito il trattamento, sottoponendosi ai controlli post-operatori e a quelli periodici, funzionali a verificare le eventuali recidive e a predisporre un piano terapeutico mirato.

Possibili conseguenze di una cisti dentale non trattata

La crescita non monitorata adeguatamente e non arrestata in tempo di una cisti dentale può contribuire a spostare i denti, esercitando pressione tra di essi, e può portare all’assottigliamento dell’osso mascellare, aumentandone il rischio di frattura.

Il rischio principale è quello di danneggiare i tessuti circostanti, compresi denti, gengive e ossa mascellari. Se non correttamente trattate, le cisti dentali possono generare infezioni gravi e, nei casi peggiori, comportare la perdita dei denti.

Prevenzione delle cisti dentali

La prevenzione delle cisti dentali non è sempre possibile, poiché la loro formazione può essere influenzata da fattori difficilmente controllabili, come infezioni, traumi o anomalie nello sviluppo dentale.

Tuttavia, mantenere una buona igiene orale è fondamentale per prevenire infezioni che possano sfociare in cisti. Inoltre, sottoporsi a visite periodiche dal dentista per esami di routine e pulizie professionali è importante per identificare e trattare precocemente condizioni che potrebbero favorire la formazione di cisti, riducendo così il rischio di complicazioni gravi.