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Granuloma dentale: cos’è, perché si forma e quali sono le cure efficaci

Tempo di lettura 6 min.

Cos’è il granuloma dentale?

Il granuloma dentale, conosciuto anche come granuloma apicale, è un’infiammazione cronica che colpisce l’apice della radice del dente ed è determinata tipicamente da un’invasione batterica che si annida all’interno della radice per espandersi verso i tessuti circostanti.
Nel momento in cui i batteri riescono a raggiungere l’apice della radice, si origina un’infiammazione che, dopo una fase acuta, diventa cronica andando appunto a generare un granuloma.

Come si forma il granuloma dentale

Se un elemento dentario è affetto da una carie profonda e non viene curato, rischia di provocare un fenomeno infiammatorio più grave conosciuto come pulpite, ovvero un’infiammazione della polpa dentaria. Dopo una fase acuta, spesso caratterizzata da dolore, il nervo presente nella polpa del dente muore (necrosi): il dente si riempie così di batteri che vanno progressivamente a raggiungere l’apice della radice e l’infiammazione coinvolge l’alveolo, cioè la porzione di osso che abbraccia il dente contenendolo e i tessuti che lo circondano (parodonto). Il nostro corpo, attivando il sistema immunitario, cerca quindi di reagire a questa diffusione di batteri, tentando di circoscrivere l’infezione attorno all’apice del dente avviando una risposta infiammatoria che, nel tempo diventa cronica: spesso resta asintomatica, ma in talune circostanze si acutizza, causando dolore, gonfiore e formazione di pus.

Sintomi del granuloma dentale

Per verificare la presenza di un granuloma dentale può essere sufficiente un esame radiografico endorale mirato oppure un’ortopantomografia (OPT). Tuttavia, molto spesso questa infiammazione rimane silente per lungo tempo.

Ecco un elenco non esaustivo dei sintomi associati al granuloma dentale, se sintomatico:

Se trascurato, il granuloma dentale può provocare un ascesso e dare origine a sintomi ancora più accentuati. Ad esempio, può causare mal di testa e dolori alla guancia, o ancora può verificarsi un ingrossamento dei linfonodi del collo oppure, se il dente interessato è posizionato nell’arcata dentale superiore, un dolore all’occhio.

Cause del granuloma dentale

Sono diverse le cause che possono portare alla formazione di un granuloma dentale. Vediamo le più frequenti.

  1. Carie non curate
    I batteri, transitando dagli strati superficiali del dente a quelli più profondi quali dentina e polpa, possono raggiungere l’apice del dente provocando l’infiammazione che genera il granuloma dentale.
  2. Denti scheggiati o rotti
    Denti scheggiati o rotti a seguito di un trauma possono diventare la porta di accesso per i batteri che, penetrando in profondità, scatenano la reazione del sistema immunitario.
  3. Pulpiti non curate
    Le infiammazioni della polpa dentaria, se trascurate, possono comportare la necrosi del dente.
  4. Conseguenza di piorrea
    Come nel caso delle carie, anche la malattia parodontale causata da batteri, se non adeguatamente trattata, facilita la penetrazione dei batteri negli strati più profondi.
  5. Estrazione dentale o devitalizzazione non corretta
    Anche quando la parte infetta della polpa viene rimossa può residuare una quota di batteri che si moltiplica generando un granuloma dentale.
  6. Irritazione cronica da agenti chimici
    Agenti chimici, come materiali dentali inappropriati, possono stimolare una risposta infiammatoria nel tessuto pulpare del dente, provocando una proliferazione batterica che si diffonde all’apice della radice del dente.
  7. Penetrazione di corpi estranei all’interno della gengiva
    La penetrazione di corpi estranei, come frammenti di cibo o altri piccoli detriti, può provocare una reazione infiammatoria locale. Se il corpo estraneo non viene eliminato o rimosso completamente, l’infiammazione persiste e può evolvere in un granuloma dentale.

Cura del granuloma dentale

Per trattare efficacemente un granuloma dentale è basilare arginare la proliferazione dei batteri.

Le soluzioni per curare tale patologia sono diverse, ma variano a seconda del contesto e della gravità dell’infezione: devono quindi essere valutate da uno specialista attraverso una visita odontoiatrica correlata da esami diagnostici (es: radiografie). È spesso indicato il supporto farmacologico con antibiotici.
Vediamo le principali strategie terapeutiche.

  • Disinfezione e devitalizzazione: si elimina la polpa infetta attraverso adeguati strumenti manuali e meccanici (la cosiddetta sagomatura) e, nel contempo, si decontamina il dente con apposite soluzioni disinfettanti (irriganti canalari). Dopo aver rimosso la polpa, il dente viene quindi riempito con materiali biocompatibili (otturazione canalare). Al termine di questo trattamento si dovrà quindi procedere a ricostruire il dente (otturazione o corona protesica).
  • Estrazione dentale: prevista solo nei casi più gravi, è un trattamento radicale e irreversibile.
  • Apicectomia: intervento che comporta la rimozione della punta della radice del dente attraverso un intervento chirurgico.

L’evoluzione di un granuloma dentale può essere la cisti, che richiede un intervento chirurgico per asportarla. È importante curare i granulomi perché in talune condizioni possono divenire punto di partenza per la diffusione di batteri in altre parti del corpo.