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Cosa fa l’odontotecnico? Il ruolo dell’artigiano del sorriso

Tempo di lettura 4 min.

Chi è l’odontotecnico

Alla realizzazione di una protesi o di un apparecchio ortodontico contribuiscono diverse figure professionali, ognuna con competenze specifiche e ruoli ben definiti: se quella del dentista viene facilmente riconosciuta dai pazienti, quella dell’odontotecnico, può invece risultare meno identificabile nella sua funzione.

Comprendere il contributo dell’odontotecnico è fondamentale per apprezzare il lavoro di squadra che porta alla finalizzazione di un dispositivo odontoiatrico su misura per il paziente.
L’odontotecnico è un esperto specializzato nella progettazione, realizzazione e riparazione di protesi dentarie, apparecchi ortodontici e altri dispositivi utilizzati in odontoiatria. Grazie a competenza tecnica e precisione artigianale, svolge un ruolo cruciale nel garantire soluzioni personalizzate per il ripristino della funzionalità e dell’estetica della bocca.

Le associazioni di categoria riconoscono l’odontotecnico come l’unico professionista autorizzato alla progettazione tecnica, alla fabbricazione e alla riparazione delle protesi dentali. Sebbene non si occupi direttamente della gestione clinica del paziente, il suo contributo è indispensabile per il successo dei trattamenti odontoiatrici, lavorando in sinergia con il dentista.

Odontotecnico e odontoiatra: quali differenze?

L’odontotecnico e l’odontoiatra sono due figure professionali distinte, ma complementari. Sebbene entrambe siano fondamentali per la salvaguardia della salute orale, le loro competenze e responsabilità sono molto diverse.

  1. Odontotecnico
    È un professionista che si forma attraverso un percorso scolastico superiore. La sua specializzazione consiste nella progettazione e realizzazione di protesi dentarie e apparecchi ortodontici, partendo dalle impronte e dalle indicazioni fornite dal dentista. È importante sottolineare che l’odontotecnico non ha un contatto diretto con il paziente, se non per la rilevazione del colore e della forma dei denti o per altre valutazioni dirette necessarie per una più accurata finalizzazione protesica: tali attività andranno sempre comunque svolte in stretto contatto con l’odontoiatra. Il suo compito si concentra sulla parte tecnica, come la costruzione di protesi su misura o la personalizzazione dei dispositivi ortodontici. L’odontotecnico è un collaboratore dell’odontoiatra che è l’unico ad avere la responsabilità del trattamento clinico.
  2. Odontoiatra
    È un medico che ha svolto un lungo e complesso percorso di studi universitario. Per esercitare la professione di odontoiatra, è necessario essere iscritti all’albo professionale degli odontoiatri: requisito che si ottiene solo dopo aver conseguito la laurea e superato l’esame di abilitazione. È l’unico professionista abilitato a diagnosticare e trattare le malattie della bocca e dei denti. L’odontoiatra ha una responsabilità diretta nella cura dei pazienti ed è l’unica figura che può eseguire interventi chirurgici, trattamenti conservativi e inserire in bocca protesi e apparecchi ortodontici. A differenza dell’odontotecnico, l’odontoiatra ha un rapporto diretto con il paziente, dalla diagnosi alla terapia.

In sintesi, mentre l’odontotecnico si occupa della parte tecnica e produttiva, creando dispositivi personalizzati su misura, l’odontoiatra è il medico che gestisce la salute orale del paziente, diagnosticando e trattando le problematiche dentali.

La collaborazione tra odontotecnico e odontoiatra

Per restituire un risultato ottimale ai pazienti, odontotecnico e odontoiatra devono lavorare in sinergia. Ma come avviene questa collaborazione?

Vediamo le fasi della collaborazione.

  1. Valutazione e pianificazione
    L’odontoiatra esamina il paziente, diagnostica la condizione orale e pianifica il trattamento, individuando l’eventuale necessità di dispositivi protesici o ortodontici.
  2. Impronte e indicazioni
    L’odontoiatra rileva le impronte dentali, fornendo all’odontotecnico tutte le informazioni necessarie per la progettazione e la realizzazione del manufatto.
  3. Sviluppo del modello
    L’odontotecnico progetta e realizza la protesi o l’apparecchio ortodontico seguendo le indicazioni ricevute dall’odontoiatra.
  4. Prove sul paziente
    A questo punto torna in azione l’odontoiatra, effettuando alcune prove sul paziente.
  5. Adattamento
    In base al risultato ottenuto e ai feedback ricevuti dal paziente, se necessario, l’odontotecnico apporta modifiche o interventi migliorativi e procede alla finalizzazione del manufatto.
  6. Applicazione e monitoraggio
    Dopo la finalizzazione, l’odontoiatra posiziona in bocca il dispositivo e monitora il paziente nel tempo, assicurandosi che il manufatto produca i risultati desiderati e funzioni correttamente.

La collaborazione fra dentista e odontotecnico, nel pieno rispetto delle rispettive competenze, è indispensabile per poter offrire prestazioni di qualità al paziente nel contesto del piano terapeutico e riabilitativo che resta comunque sotto la responsabilità diretta del Medico.
A riguardo va sottolineato che il reato di esercizio abusivo della professione medica da parte dell’odontotecnico si configura allorché questi esegua compiti che possono essere esclusivamente svolti dall’odontoiatra, quali l’ispezione del cavo orale e la rilevazione delle impronte dentarie del paziente. Si ricorda infatti che quella dell’ odontotecnico non è una professione sanitaria, ma un’attività artigianale.

Come diventare odontotecnico

Per diventare odontotecnico è necessario intraprendere un percorso di studi specifico. Questo percorso inizia con la frequenza di una scuola professionale per odontotecnici, che al termine di tre anni consente di accedere al mondo del lavoro come dipendenti in laboratori specializzati.
Tuttavia, per chi desidera ampliare le proprie competenze, sono disponibili corsi di aggiornamento, che permettono di approfondire aspetti avanzati della professione e migliorare ulteriormente la collaborazione con i dentisti.
Coloro che aspirano ad aprire un proprio laboratorio odontotecnico, devono invece completare il ciclo di studi quinquennale e superare l’esame di Stato. Questo passo è fondamentale per ottenere l’abilitazione necessaria ad esercitare in autonomia.
Un buon odontotecnico, al termine della formazione, deve padroneggiare diverse competenze. Tra queste, una conoscenza approfondita dell’anatomia della bocca, delle proprietà dei materiali utilizzati per i manufatti dentali e delle dinamiche della masticazione. L’obiettivo è quello di realizzare protesi e altri dispositivi che uniscano funzionalità, estetica e qualità.
Per mantenere elevati standard nel proprio lavoro, l’odontotecnico si avvale di tecnologie all’avanguardia e investe nella formazione continua. Questo aggiornamento costante permette di restare al passo con le tecniche e le metodologie innovative, offrendo così soluzioni sempre più avanzate.